Come migliorare l’aria in casa
Quando si parla di qualità dell’aria si pensa di solito alle città, alle strade e all’inquinamento causato dalle auto o dalle fabbriche. Questa volta invece parliamo di qualità dell’aria in casa e in ufficio – indoor per dirla all’inglese – che è altrettanto importante visto che è all’interno degli ambienti confinati che trascorriamo la maggior parte del nostro tempo.
È bene sapere che il benessere fisico di una persona in un ambiente chiuso dipende soprattutto dalla qualità dell’aria. Cattivi odori, aria troppo secca o afosa, temperature troppo basse o troppo alte diminuiscono il benessere di chi si trova in un ambiente confinato.
A peggiorare la qualità dell’aria indoor ci pensano le sostanze inquinanti, come i composti organici volatili (VOC), presenti in vernici e prodotti da costruzione e nei prodotti chimici che usiamo ogni giorno. Esistono più di 300 sostanze di questo tipo: quelle più rilevate in casa sono i composti alifatici e aromatici, tra cui la formaldeide, contenuti soprattutto in solventi e collanti usati per pannelli truciolari, rivestimenti, pavimenti, tappeti, tendaggi, vernici, schiume tecniche e altro ancora.
La qualità dell’aria interna, inoltre, è influenzata da polveri e fibre sempre presenti. La polvere di casa contiene microorganismi e altri agenti biologici, come virus, batteri, actinomiceti, spore fungine, acari, alghe, amebe, forfora, peli umani e frammenti di insetti. Questi agenti biologici possono causare malattie infetti specie a carico dell’apparato respiratorio e malattie allergiche.
Qualche consiglio per migliorare la qualità dell’aria indoor
Monitorate la temperatura ma anche il grado di umidità dell’aria perché la sensazione di caldo e di freddo è intimamente collegata all’umidità. In casa e in ufficio l’umidità relativa dell’aria dovrebbe essere compresa tra il 45% e il 55% e non scendere mai sotto il 30%. Eccessiva umidità e temperature superiori ai 25°C favoriscono la crescita di muffe e funghi. Arieggiate il più possibile i locali aprendo finestre e porte. Nella stagione fredda aprendo le finestre si disperde molto calore: meglio aprirle completamente per 10 minuti che lasciarle socchiuse per ore. Evitate rivestimenti interni, come carte da parati e moquette, che creano pellicole, trattengono polveri e ostacolano la traspirazione dell’edificio attraverso i muri. Se serve un isolamento termoacustico, fatelo con materiali traspiranti dopo aver verificato attentamente le loro caratteristiche (i materiali isolanti sono una delle principali cause di inquinamento indoor). Arredate con oggetti costruiti in modo sicuro e testati senza emissioni di sostanze inquinanti, facendo attenzione soprattutto alle vernici e agli smalti, compresi quelli di mobili e suppellettili. L’entità delle emissioni di VOC è maggiore per i materiali nuovi ed è influenzata dall’umidità e dalla temperatura dell’ambiente. Tenute puliti i sistemi di condizionamento e gli umidificatori, che sono l’habitat ideale per tanti microorganismi. I germi contenuti negli umidificatori possono essere eliminati tramite esposizione permanente a raggi UV o tramite biocidi. I biocidi non sono una bella cosa e per legge possono essere impiegati solo se tossicologicamente innocui, tuttavia non servono se l’umidificatore è mantenuto pulito.
Immagine / Mr. Royal
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Pubblicato da Michele Ciceri il 11 Agosto 2012