Cosa vuol dire ristrutturare casa

Ristrutturare casa rappresenta per molti il sogno di una vita. Oppure un incubo, nel caso ci si dovesse accorgere a lavori già iniziati di aver sottovalutato o trascurato determinate dinamiche e determinati interventi. La ristrutturazione di una casa è un lavoro lungo, faticoso e molto dispendioso, sia in termini di energia fisica e mentale che dal punto di vista economico. Ecco perché è vitale dare il via ai lavori soltanto nel momento in cui si ha in mente un’idea chiara di dove si voglia andare a parare. Quale deve essere il progetto di ristrutturazione? Come lo si vuole eseguire? A quali professionisti del settore ci si vuole rivolgere? Queste sono solo alcune delle più importanti questioni per le quali è necessario avere già in anticipo una risposta precisa. Il termine “ristrutturare” è molto ampio e comprende una serie di interventi che è possibile operare sulla vostra abitazione. Si va dalla semplice di riparazione di strutture vecchie e danneggiate allo stravolgimento completo dello stile architettonico e di arredamento della casa . Va da sé che, a seconda dell’intervento previsto, cambiano costi e durata dei lavori.

Ristrutturare casa pianificazione

Come abbiamo detto poco fa, un ruolo di primo piano nel processo di ristrutturazione è occupato dalla pianificazione della stessa. Se nella vostra testa avete già un’idea molto concreta e precisa di come dovrà cambiare la vostra casa siete avvantaggiati, ma converrà comunque stare attenti a non fare il passo più lungo della gamba. Farsi guidare solo dal proprio istinto è una tentazione in cui è meglio non cadere: se, come si dice, prevenire è meglio che curare, allo stesso modo è consigliabile rivolgersi ad architetti esperti nel mestiere, capaci di guidarvi e consigliarvi passo dopo passo nell’opera di ristrutturazione. Meglio investire qualcosa in più nelle fasi iniziali ed aver la certezza di lavori eseguiti in maniera corretta, che ritrovarsi a ristrutturazione ultimata con una serie di falle da rattoppare (con conseguente e superiore esborso economico). Al giorno d’oggi, esistono una serie di software che permettono di creare modelli 3D in scala della vostra abitazione, sulle quali agire, ad esempio aggiungendo o togliendo una finestra, abbattendo o erigendo muri e rivoluzionando da capo a piedi l’arredamento della casa: questi software servono a creare un modellino virtuale in miniatura della casa, così da potersi creare in embrione un’idea molto concreta e precisa di quella che diventerà l’abitazione post-ristrutturazione ancora prima di iniziare i lavori. Un supporto non di poco conto, utilissimo a semplificarvi la vita.

Ristrutturare casa autorizzazione

Esaurita la parte concettuale, è bene ora addentrarsi in quella che è tutta la componente burocratica e legislativa che affianca la ristrutturazione di un’abitazione. Conoscere la documentazione necessaria per richiedere i permessi per la ristrutturazione è molto meno divertente e appagante che immaginare come sarà la nostra nuova camera da letto, ma è di vitale importanza per sapersi orientare nella giungla della burocrazia. Innanzitutto, è fondamentale identificare il tipo di lavoro che si andrà a svolgere. Esistono diverse “classi” di opere da realizzare, stabilite dal testo unico dell’edilizia: manutenzione ordinaria (interventi edilizi che riguardano opere di riparazione, rinnovamento e sostituzione delle finiture degli edifici e opere necessarie a integrare o mantenere in efficienza gli impianti tecnologici esistenti), manutenzione straordinaria (opere e modifiche che si rendono necessarie per rinnovare e sostituire parti anche strutturali degli edifici, nonché per realizzare e integrare servizi igienico-sanitari e tecnologici), restauro e risanamento conservativo (interventi edilizi volti a conservare l’organismo edilizio e ad assicurarne la funzionalità mediante un insieme sistematico di opere che ne consentano destinazioni d’uso compatibili con elementi tipologici e strutturali dell’organismo stesso: si tratta di consolidamento, ripristino e rinnovo degli elementi costitutivi, inserimento di elementi accessori ed eliminazione degli elementi estranei all’organismo edilizio), ristrutturazione edilizia (interventi volti a trasformare gli organismi edilizi mediante un insieme sistematico di opere che possono portare a un organismo edilizio in tutto o in parte diverso dal precedente, compresa demolizione e ricostruzione con la stessa volumetria e sagoma dell’edificio precedente), nuova costruzione (tutti gli interventi di trasformazione edilizia e urbanistica del territorio che non appartengono alle categorie precedenti).Una volta classificato il tipo di intervento, è possibile identificare la corrispondente pratica edilizia, il cui percorso viene indicato dal Comune di riferimento. Ad essa seguiranno una serie di autorizzazioni ai lavori legate alla tipologia di ristrutturazione: comunicazione di inizio attività edilizia libera (detta CIA o CIAL, per interventi di manutenzione straordinaria), permesso di costruire (nuova costruzione, ristrutturazione urbanistica), denuncia di inizio attività (o DIA), segnalazione certificata di inizio attività (S.C.I.A., introdotta nel 2010).

Ristrutturare casa come procedere

Espletati gli obblighi burocratici, è possibile iniziare i lavori. Come già anticipato in precedenza, è caldamente consigliato rivolgersi a un progettista legato a un ordine professionale (geometra, architetto, ingegnere), che sarà il referente di tutti i soggetti coinvolti nella ristrutturazione (compreso il Comune) e con cui verrà sottoscritta una letta d’incarico per identificare tutte le prestazioni richieste, il compenso, le modalità di pagamento e i tempi di espletamento del progetto. A questo punto conviene stabilire subito il budget (e comunicarlo al progettista), scegliere il progetto (definito in ogni dettaglio per non lasciare margini di discrezionalità in fase di lavori) e incaricare l’impresa che si occuperà della ristrutturazione. Una volta sottoscritto il contratto d’appalto con l’impresa, andrà verificata la presentazione al Comune della pratica edilizia e solo allora si potrà dare il via ufficiale ai lavori. Finito l’intervento andranno infine presentati in Comune la Comunicazione di fine lavori a firme del committente, il Certificato di collaudo a firma del tecnico e la Richiesta del certificato di agibilità, la Denuncia di variazione catastale (DOCFA) presso l’Agenzia del territorio. Solo dopo aver presentato queste ultime pratiche l’iter tecnico-amministrativo potrà dirsi concluso.

Ristrutturare casa passaggi

All’interno della ristrutturazione vera e propria della casa ci sono diversi passaggi e diverse tipologie di intervento che bisogna avere ben presenti. In particolare modo, se si parla della propria abitazione privata, ci sono una serie di elementi costitutivi nei confronti dei quali bisogna avere le idee molto chiare. Stiamo parlando di impianto di riscaldamento, pavimenti, cucina, illuminazione, bagno e sanitari e arredamento vero e proprio. Partiamo dall’impianto di riscaldamento: un ambiente può essere scaldato secondo diverse modalità - impianto radiante a parete, piastre, climatizzazione aerea - e ciascuna di queste presuppone che la ristrutturazione sia pensata ad hoc per favorirla. Ad esempio, nel caso di un impianto radiante a pavimento bisogna essere certi che la differenza di quota fra la soletta e il piano di calpestio finale sia tale da consentire la posa dei pannelli radianti e di uno strato adeguato di cassetto soprastante (7 centimetri circa), tale da rendere ottimale la resa dell’impianto. Ugualmente, anche il sistema a piastre con radiatori dovrà essere pensato con cura, dal momento che i caloriferi finiranno per occupare determinati spazi lungo le pareti, in corrispondenza dei quali sono sarà impossibile collocare mobili o altri elementi di arredamento.Risolta la questione radiatori, passiamo alle “basi” vere e proprie di ristrutturazione della casa, ovvero di ciò che occupa la parte più bassa, il pavimento. La scelta del pavimento è fondamentale, trattandosi di un elemento cardine nel conferire stile e atmosfera dell’abitazione. Cementine, parquet, marmo, resina: le opzioni sono tantissime e per ciascuna va preparato un sottofondo differente da comunicare per tempo all’impresa incaricata dei lavori.Altro elemento cruciale nell’opera di ristrutturazione è la cucina, una delle stanze più “vissute” all’interno di una casa, nonché quella in cui finiscono per concentrarsi la maggior parte degli elettrodomestici. Per non trasformare una cucina da sogno in una da incubo è bene pianificare a dovere la disposizione di ogni elemento che andrà a costituirla. Una buona idea è quella di recarsi presso i rivenditori prescelti armati di pianta del locale, in modo da commissionare poi a idraulico ed elettricista i lavori con piena consapevolezza di quella che sarà l’aspetto finale della stanza. Predisporre le condutture idriche con scarico e le prese elettriche nei posti sbagliati rischia infatti di inficiare in maniera irreparabile la buona riuscita della vostra nuova cucina. L’illuminazione rappresenta un altro aspetto fondamentale e spesso sottovalutato. Sapere dove predisporre lampadari, faretti e applique è di capitale importanza per dare il giusto taglio di luci - e atmosfera - alla propria abitazione. Anche qui serve giocare d’anticipo, e incaricare dei lavori il team di elettricisti avendo già perfettamente cognizione di dove e come saranno disposte le illuminazioni.Passiamo ora al capitolo bagno: qui la questione non è tanto di collocazione e disposizione, ma semmai estetica. Le ditte tendono, infatti, a realizzare gli impianti secondo standard ormai superati (cioè col classico impianto a pavimento a una certa distanza dalla parete). Essendo oggi possibile disporre i propri sanitari a filo o sospesi, è bene comunicare eventuali variazioni per tempo, così da ritrovarsi con soluzioni estetiche più piacevoli e capaci di farvi risparmiare fino a 15 centimetri di spazio.L’ultimo passaggio è quello che riguarda gli arredi : rinnovata la struttura, ora tocca riempirla. L’arredamento rappresenta di certo il passaggio più semplice da gestire. In effetti, cambiare un mobile che non piace è molto più semplice che ribaltare la disposizione degli elettrodomestici in una cucina. Ma siccome rifare due volte le cose non è mai piacevole, anche in questo caso consigliamo di avere un’idea chiara in testa dello stile e dell’atmosfera che vorrete dare alla vostra casa prima di iniziare ad acquistare gli elementi di arredamento.

Ristrutturare casa detrazione 2018

La detrazione ristrutturazione 2018 rappresenta un’agevolazione fiscale prevista per chi esegue lavori sul proprio immobile fino al 31 dicembre 2018. L’ultima legge di bilancio ha infatti prorogato questa misura, che può portare a detrazioni fino al 50% e un limite massimo di 96mila euro per unità immobiliare. Ma come funziona la detrazione ristrutturazione 2018? Essa si applica in caso di lavori che rientrano nelle classi di manutenzione straordinaria (ad esempio installazione di ascensori o scale di sicurezza), restauro o risanamento conservativo (adeguamento delle altezze dei solai) e ristrutturazione. Per quanto riguarda le parti comuni degli edifici residenziali, la detrazione è prevista anche per manutenzione ordinaria. Oltre a questi, esiste anche tutta un’altra serie di lavori che può godere della detrazione al 50%: stiamo parlando di opere relative alla realizzazione di autorimesse o posti auto pertinenziali, all’eliminazione di barriere architettoniche aventi ad oggetto ascensori o montacarichi, alla realizzazione di ogni strumento che sia idoneo a favorire la mobilità interna ed esterna di persone portatrici di handicap gravi, alla bonifica dell’amianto e all’esecuzione di opere utili ad evitare gli infortuni domestici, all’adozione di misure finalizzate a prevenire il rischio del compimento di atti illeciti da parte di terzi. E chi può usufruire della detrazione? La lista comprende, oltre ai proprietari o i titolari dei diritti reali dell’immobile, anche l’inquilino, il comodatario, i soci di cooperative divise e indivise, i soci di società semplici e gli imprenditori individuali nel caso di immobili che non rientrano fra quelli strumentali o merce. Inoltre, la detrazione ristrutturazione spetta anche al familiare (coniuge, parenti entro il terzo grado, affini entro il secondo grado) convivente del possessore o detentore dell’immobile, a patto che sostenga le spese e fatture e bonifici risultino intestati a lui. Usufruire della detrazione è molto semplice: è sufficiente infatti indicare nella dichiarazione dei redditi i dati catastali identificati dell’immobile e gli estremi di registrazione dell’atto che ne costituisce titolo, nonché gli altri dati richiesti per il controllo della detrazione (se i lavori sono effettuati dal detentore).

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