Impianto irrigazione giardinaggio

L’amore per il giardinaggio contraddistingue i cultori del pollice verde di tutto il mondo. In città o in campagna, ove è possibile, sono in molti a desiderare un angolo di natura da gestire e crescere con amore. In Italia, grazie soprattutto al clima tendenzialmente mite durante tutto l’anno (non troppo rigido durante i mesi invernali né troppo secco e arido in estate), sono in molti a darsi al giardinaggio per poter così coltivare il proprio angolo di verde. Per poter fare ciò non c’è bisogno per forza di avere a disposizione una villetta con prato in campagna: certo, il sogno di un grande prato fiorito e curato fa gola a molti, ma anche per chi abita in città è possibile coltivare l’hobby del giardinaggio grazie ai cosiddetti “orti in città” (porzioni spesso in periferia dei grandi centri abitati suddivise in tanti appezzamenti di terra corrispondenti ad altrettanti orticelli, che i cittadini possono affittare e gestire liberamente nel corso delle stagioni) o attraverso una cura particolare del verde all’interno della propria casa, con piante da vaso di tutti i tipi e dimensioni. Per dedicarsi al meglio al giardinaggio non si può prescindere da un impianto di irrigazione ottimale: innaffiare le proprie piante significa in primo luogo permettere al verde di crescere, fiorire e svilupparsi. Sgombriamo innanzitutto la mente dai vecchi cliché: l’amante della natura e il cultore del pollice verde non è per forza inscrivibile nella categoria dell’uomo e della donna di terza età, con il grembiule addosso, l’annaffiatoio e le cesoie in mano e il cappellino in testa, ormai in pensione e desiderosi di riempire le proprie giornate con un hobby rilassante e salutista. Siamo nel 2018, il tempo corre, le categorie si evolvono e il giardinaggio è diventato un’attività quanto mai trasversale, che piace a persone di tutte le età, comprese le fasce più giovani desiderose di circondarsi di verde e coltivare - perché no - prodotti a chilometro zero in un periodo storico in cui la sensibilità sui consumi e l’attenzione alla provenienza di quanto mangiamo è cresciuta enormemente. Non siamo quindi più di fronte a una sorta di giardinaggio “amatoriale”, bensì quasi “professionale”, che necessita dunque di strumenti adatti a tali esigenze. Primo fra tutti, come abbiamo già avuto modo di segnalare, un impianto di irrigazione di cui potersi fidare e che fornisca alle piante tutta l’acqua di cui hanno bisogno per crescere sane e forti. A proposito di sistemi di irrigazioni moderni e affidabili, l’innovativo sistema di irrigazione Kärcher consente di fornire ad ogni singola pianta l’acqua necessaria per vivere, sia che si tratti di siepi, aiuole, orti, cespugli o piantine aromatiche. Il sistema completo è composto da un’elettropompa ecologica, timer “SensoTimer”, tubi da giardino e sistema di irrigazione a pioggia. Essa rappresenta una soluzione dalle ottime performance: può pescare da diverse fonti idriche, riduce considerevolmente i consumi di energia ed acqua, è modulare e può adattarsi ad ogni esigenza. In aggiunta, può essere ampliata in qualsiasi momento grazie all’ampia disponibilità di accessori.

Impianto irrigazione consigli

Quali sono i consigli più utili da seguire per poter disporre di un impianto di irrigazione perfettamente funzionale e che sappia prendersi cura al meglio delle nostre piante? Con l’arrivo del caldo dell’estate (i mesi più sensibili in questo senso sono quelli che vanno da maggio a settembre), irrigare il proprio prato, il proprio orto o le proprie piante diventa una necessità. Infatti, nei mesi invernali e autunnali (ma anche nei primi mesi primaverili) le precipitazioni sono ancora abbastanza frequenti da permettere alla vegetazione di sostenersi in maniera autonoma. In estate affidarsi alle piogge non basta e serve l’intervento di un buon impianto di irrigazione. La superficie di sviluppo di un prato (venti centimetri sopra l’altezza del suolo e venti centimetri sotto con le radici) e delle piante e degli ortaggi seminati in esso dipendono completamente dall’acqua che ricevono, che deve essere calibrata e costante. Abbandonare il verde a se stessosignificherebbe lasciarlo morire. L’irrigazione del prato è fondamentale e deve essere eseguita in maniera accorta e ragionata. Abbiamo detto che, dopo esserci affidati alle precipitazioni atmosferiche durante il periodo autunnale-invernale, l’intervento umano in fase di giardinaggio nei mesi più caldi diventa strettamente necessario alla sopravvivenza del verde. Una prima cosa da fare, prima di riattivare il proprio impianto di irrigazione, è controllare che esso non abbia riportato danni durante l’inverno: il gelo spesso arriva a raggiungere l’acqua presente nei tubi, provocandone la rottura o inficiando il corretto funzionamento dei raccordi. Un buon metodo per controllare che l’impianto sia a posto è immettervi acqua senza azionarlo: la rete di distribuzione si riempirà e se ci fossero perdite il contatore segnalerebbe un consumo nell’arco di ventiquattro ore. Se non ce ne dovessero essere, potrete tirare un sospiro di sollievo e riattivare il vostro impianto. Come conviene dunque gestire il proprio verde? Per evitare che le piante si secchino è necessario bagnarle in abbondanza, tenendo però a mente tipologie particolari di annaffiamento, soprattutto per quanto riguarda le modalità e la quantità di acqua da somministrare. Innanzitutto conviene operare un’annaffiatura uniforme, che mantenga organica l’umidità del verde; meglio annaffiare con molta acqua in poche sessioni, che in tante sessioni ma con poca acqua (questo soprattutto per quanto riguarda le aiuole). A livello di orari, le fasi della giornata migliori sono la sera tardi o la mattina presto, quando il terreno non è caldo e quindi non favorisce l’evaporazione dell’acqua: in questo modo le piante ne assorbono di più e l’irrigazione risulta più concentrata e meno dispersiva. Bisogna prestare attenzione a tenere asciutte le foglie, che altrimenti rischiano di ammalarsi e vedere la comparsa di muffe durante la notte, o di bruciature durante il giorno (a causa dell’effetto lente d’ingrandimento delle goccioline d’acqua sulla loro superficie). La quantità dell’acqua innaffiata è – ovviamente – fondamentale: non deve essere né troppa (altrimenti si rischia di affogare la pianta), né troppo poca (in questo caso servirebbe solo a inumidire lo strato di terra superficiale senza penetrare a dovere fino alle radici); per far sì che l’acqua scenda in profondità è bene peraltro innaffiare a più riprese e farlo a getto, in modo che essa arrivi ad alimentare il terreno in maniera capillare evitando così i ristagni che si creano puntando il getto sempre nel medesimo punto (se le radici non respirano, muoiono). Oltre a un buon impianto di irrigazione, è d’aiuto anche un terriccio di alta qualità: se è ricco di minerali argillosi presenta proprietà di espansione migliori e può quindi mantenere la consistenza in presenza di acqua in maniera più uniforme. Nelle estati piovose e in inverno, questo aiuta a favorire il drenaggio e ad evitare i pericolosi ristagni. La Lancia a Doccia Comfort Gardena è per esempio ideale per l’irrigazione aiuole e aree di grande superficie, grazie alla qualità del proprio getto (per l’appunto a doccia e quindi esteso e non concentrato in un unico punto); il prodotto è inoltre dotato di sistema antigelo.

Impianto irrigazione programma

Prima di riprendere con le operazioni di irrigazione della nuova stagione, è bene controllare che il programma inserito nell’impianto sia quello adatto al tipo di irrigazione che avete bisogno per il vostro prato, orto, ecc. In molti casi, soprattutto nel caso in cui esso si azioni durante le ore della notte (quando cioè con ogni probabilità state dormendo), si rischia di non accorgersi se il funzionamento sia davvero quello giusto. Non esiste un programma valido per ogni prato, per ogni orario del giorno o per ogni momento della stagione: a seconda delle esigenze, bisogna aver cura di selezionare quello corretto. A livello di programmi, due funzioni sono particolarmente interessanti e meritano di essere segnalate. La prima è quella del “sensore pioggia”, in grado di registrare le precipitazioni e inibire l’entrata in funzione del dispositivo qualora non fosse necessario a causa di rovesci sopra la media o comunque sufficienti a garantire la sopravvivenza delle piante. La seconda, che si lega direttamente al concetto di entrata in funzione citata poche righe più sopra, è quella dell’irrigazione automatica: in questo caso basta semplicemente impostare il programma desiderato e il momento – o i momenti – della giornata di utilizzo per far sì che esso entri in funzione autonomamente senza il bisogno di dover attivare l’irrigazione manualmente.A tal proposito, il programmatore automatico Aquauno Select 8423 di Claber si installa direttamente sul rubinetto e funziona con batteria alcalina da 9 V; si programma ruotando le manopole e impostando tempi e frequenze preferite, potendo scegliere addirittura fra 63 soluzioni possibili.

Impianto irrigazione interrato

Grande o piccolo, ricco di piante o mantenuto semplicemente come un prato uniforme. Indipendentemente da come uno decida di strutturare il proprio angolo di verde, probabilmente ha sempre in testa la stessa idea: riuscire a ritagliarsi il proprio angolo di relax all’aria aperta. I problemi di manutenzione fondamentalmente sono sempre gli stessi: il verde va curato, gestito, controllato e irrigato a dovere, soprattutto d’estate quando le precipitazioni scarseggiano e le temperature salgono. Bagnare erba e fiori è tanto importante quanto impegnativo, anche nel caso di un giardino di dimensioni ridotte. L’irrigazione deve essere costante e regolare, e deve proseguire anche nei momenti in cui, per un motivo o per l’altro, non siamo a casa e non abbiamo materialmente la possibilità di dedicarci ad essa. Questo vale soprattutto nell’arco dei periodi di vacanza: delegare qualcuno alla manutenzione del proprio giardino è una soluzione che espone il fianco a qualche rischio di troppo (c’è l’incognita dell’attenzione prestata da qualcuno nel prendersi cura di uno spazio che non è il suo). Questo problema può essere facilmente risolto affidandosi ad un impianto di irrigazione interrato, dotato di programmatore elettronico e in grado di gestire automaticamente l’irrigazione grazie a un circuito idraulico con elettrovalvole, tubi collettori e irrigatori a scomparsa. L’impianto di irrigazione Colibrì System di Claber permette di dotarsi di un sistema completo per realizzare un circuito di “microirrigazione interrata” perfetto per un giardino di piccole dimensioni (ecco da dove trae ispirazione il nome Colibrì, l’uccello più piccolo al mondo), che vada dai 50 ai 200 metri quadri. Il cuore di questo sistema sono i microirrigatori Colibrì, in grado di funzionare anche con una bassa pressione d’acqua, innaffiando il prato e le aiuole con una pioggia uniforme e delicata, con una gittata facilmente regolabile e su aree diverse (360°, 180°, 90°). I microirrigatori sono collegati a un tubo collettore in polietilene, con raccordi a compressione a perfetta tenuta d’acqua e una valvola di drenaggio per svuotare l’impianto in inverno (così da evitare gelate e conseguenti rotture per fessurazione dell’impianto stesso). Il sistema è gestito da un programmatore a batteria, che si collega al rubinetto e dal quale è possibile controllare i tempi di irrigazione quotidiani.

Impianto irrigazione interni

Abbiamo detto che quando si va in vacanza la manutenzione del verde nella propria casa può diventare un serio problema se non si dispone di impianti di irrigazione automatizzati capaci di prendersi cura di prati, piante e aiuole durante la nostra assenza. Incaricare qualcuno dell’onere è una soluzione, ma di certo è più affidabile dotarsi di impianti di irrigazione automatici e programmabili che svolgano il proprio compito anche in nostra assenza. Tali impianti esistono sia per quanto riguarda gli esterni (prati, aiuole, orti) sia – fortunatamente – per quel che concerne le piante da interno, che rimarrebbero altrimenti in balia di caldo e afa all’interno delle nostre abitazioni, non potendo neppure beneficiare degli occasionali rovesci atmosferici.Specifico per le piante in vaso da interno, il sistema Oasis di Claber non è altro che un distributore d’acqua con capienza di 25 litri, design moderno e alimentazione tramite batteria da 9 V. Non dovendo disporre di collegamenti elettrici o rubinetti aperti rappresenta una perfetta soluzione per chiunque avesse bisogno di un supporto di irrigazione delle proprie piante da interno durante le settimane di assenza da casa causa ferie o impegni di lavoro. Oasis permette di scegliere fra 4 diversi programmi di irrigazione, e può arrivare a annaffiare fino a 20 vasi per un periodo di tempo di addirittura 40 giorni. Il distributore va posizionato su un mobile o un ripiano (o un rialzo di qualsiasi tipo), a circa 70-80 centimetri da terra; dotato di un dispositivo interno che garantisce un regolare flusso d’acqua verso i gocciolatori, dispone anche di un filtro per l’acqua capace di eliminare ogni eventuale impurità.

Impianto irrigazione erogatori

Abbiamo parlato fino ad ora di come funzionino gli irrigatori, di come sia composta la loro struttura interna (tubi, alimentazione, programmazione), vediamo ora più nel dettaglio come si differenziano i vari tipi di erogatori, ovvero gli ingranaggi “a vista” dai quali scaturisce il getto d’acqua. Essi rappresentano in un certo senso l’ultimo passaggio nel processo di irrigazione e sono di forme diverse a seconda del tipo di pianta e delle tipologia di irrigazione che è loro richiesta. I gocciolatori fanno cadere l’acqua – goccia dopo goccia, come suggerisce il nome – sempre nello stesso punto. In questo modo creano all’interno del vaso una zona di umidità elevata che si allontana muovendosi verso l’esterno; com’è facilmente intuibile non sono adatti a piante particolarmente sensibili ai ristagni e sono solitamente utilizzati per vasi che ospitano un solo esemplare. Gli spruzzatori coprono una superficie maggiore e permettono una distribuzione migliore del getto: sono preferibili dunque per grandi fioriere o con vasi che ospitino più piante. Le ali gocciolanti sono una copia in miniatura degli impianti adottati per le coltivazioni industriali, funzionano allo stesso modo (tubi che si sviluppano in lunghezza e gocciolano da entrambi i lati in più punti) e sono particolarmente indicati per tutte quelle strutture che si sviluppano in lunghezza, come ad esempio le vasche per siepi arbustive sui terrazzi. Le strutture ad anello in materiale poroso sono perfette per le piante di pregio che hanno bisogno di essere bagnate al piede in modo uniforme e appoggiano direttamente sul terreno. Esistono infine anche strutture di derivazione, da porre al termine degli erogatori per suddividerne ulteriormente la portata: servono principalmente nel caso di vasi molto piccoli o per piante che necessitano di una quantità molto piccola d’acqua. L’erogatore Multifunzione MS 100 di Kärcher è ideale per superfici e giardini di piccole dimensioni e dà la possibilità di scegliere tra diversi tipi di irrigazione grazie a 6 tipi di bocchette. Grazie al supporto a parete non occupa spazio quando viene ritirato ed è compatibile con tutti i sistemi a click presenti sul mercato.

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