Ambienti colorati e luminosi in stile scandinavo

Lo stile scandinavo è fra le più moderne, ma anche affascinanti declinazioni dell’ interior design . Perché esprime perfettamente quel minimalismo e quell’essenzialità oggi tanto in voga, per mezzo di arredi dalle forme semplici e leggere , ma al tempo stesso è il risultato di studiati contrasti cromatici , della scelta di materiali naturali – legno in primis – e soluzioni che attribuiscono anche alla luce un ruolo di primo piano. Una casa arredata in stile scandinavo è priva di fronzoli ed elementi superflui, eppure calda e accogliente. Qui vogliamo puntare i riflettori su un esempio davvero degno di nota: l'attico Zefir situato nel centro storico di Kiev , in Ucraina. Più precisamente si trova nel quartiere residenziale Lvivsky , all'ultimo piano di uno di sette edifici che sono stati costruiti di recente, ma riprendono alcuni fra gli elementi peculiari dell'architettura storica ucraina, in primis i tetti con falde dall'elevata pendenza. Il proprietario dell'attico Zefir è un giovane creativo dai gusti eclettici, un make up artist di professione che ha deciso di commissionare la progettazione degli interni allo studio HB Interiors : “Abbiamo dato vita – ha spiegato l’architetto Nadiya Shulha - a spazi colorati e luminosi che potessero incontrare i suoi gusti ma anche le sue esigenze professionali”. Osserviamo da vicino, dunque, questa splendida casa.

La valorizzazione della luce naturale

Lo stile scandinavo attribuisce la medesima importanza alla funzionalità e all’ estetica . Pensiamo per un attimo ai Paesi del Nord Europa, a quelle temperature rigide, ai paesaggi splendidi ma anche per certi versi ostili: forte quanto comprensibile è l’esigenza di abitare in case che siano rifugi a tutti gli effetti . Accoglienti, pratiche, belle. L’armonia visiva e il desiderio di concretizzare al meglio i principi ergonomici sono quindi alla base del progetto messo a punto dallo studio HB Interiors per l’attico Zefir di Kiev , insieme alla valorizzazione della luce sia naturale che artificiale . Anzi, è ancora più esatto dire proprio quella naturale è stata considerata un punto di riferimento per la scelta delle soluzioni di interior design. Ma procediamo per gradi. Sul tetto a falda sono state installate ampie finestre Fakro che ne coprono l’intera altezza e consentono da una parte di massimizzare l’ingresso dei raggi solari e dall’altra di mettere in risalto superfici e arredi. Nel soggiorno e nello studio ce ne sono diverse; nella camera da letto ce n’è una, la cui forma è stata ripresa in un decoro geometrico che copre tutto il soffitto. In questo modo è stato possibile ottenere una sensazione di movimento che dona maggiore carattere, ma anche originalità, alla stanza. “Ritengo – ha spiegato l’architetto Shulha - che le finestre da tetto conferiscano agli interni una spiccata individualità che aspetta solo di essere esaltata a seconda delle esigenze e delle inclinazioni degli abitanti”. Nell’attico Zefir se ne contano, complessivamente, ben 9. Sono tutti serramenti a bilico Fakro FTP-V , realizzati in legno di pino rifinito con due mani di vernice acrilica nonché dotati di cerniere poste a metà altezza.

La scelta dei colori e degli arredi

Grazie alle finestre a bilico Fakro FTP-V , la luce naturale che entra nell’attico Zefir viene sfruttata al massimo. Ed è anche una sorta di riflettore puntato sui colori e sull’ arredamento in stile scandinavo che caratterizzano questa abitazione. È disposta su due livelli , ma non molto ampia. La planimetria è semplice e i locali sono di differente metratura. Per le pareti del living è stato scelto il bianco (fatta eccezione per una piccola porzione, decorata in un modo decisamente originale), che caratterizza anche la cucina angolare a vista in legno, il cui piano lavoro è però nelle sue tonalità naturali. Il bianco, si sa, rende gli ambienti ancora più luminosi e ariosi, facendoli inoltre sembrare più estesi di quanto non siano in realtà. Sempre per quanto riguarda la zona giorno, le altre tonalità protagoniste sono due pastelli , cioè il rosa e l’azzurro, che con la loro delicatezza veicolano un senso di benessere. Nella camera da letto ecco invece colori più decisi : grigio e viola (ma non troppo intenso) per le pareti, grigio anche per il letto e il soffitto, bianco per l’armadio. Eppure l’insieme risulta, come potete vedere, tutt’altro che cupo: merito degli equilibri perfettamente studiati, dei giochi cromatici, delle ampie finestre. Nello studio del make up artist, proprietario dell’attico che stiamo esplorando, ritroviamo le pareti candide; il nero e il legno nelle sue sfumature naturali, invece, caratterizzano gli arredi. E il legno, evidentemente, è ovunque. Non avrebbe potuto essere altrimenti, considerate le scelte (più che azzeccate) stilistiche.

Invitiamo a notare come in tutti gli ambienti sia stata applicata la regola del less is more : pochi mobili, solo quelli essenziali.

Le fonti di luce artificiale diventano elementi di arredo

La luce naturale è fra i maggiori punti di forza dell’attico Zefir, ma quella artificiale non è da meno. L’architetto Nadiya Shulha e la sua squadra hanno privilegiato punti luce multipli che a loro volta esaltano la mobilia e diventano veri e propri elementi di arredo. Il sistema di illuminazione artificiale è variegato e versatile; nell’area riservata alla preparazione e al consumo dei pasti troviamo lampade a sospensione di differenti dimensioni, mentre per l’angolo relax sono state scelte due moderne lampade da terra e un lampadario chandelier che crea un contrasto strategico sia formale che stilistico. Touché. Nella camera da letto c’è un’altra lampada a caduta, posizionata proprio in corrispondenza del materasso, mentre il resto dell’ambiente è illuminato da discreti faretti a soffitto. Lo studio è sede della trovata più originale: delle semplici lampadine i cui fili sono arrotolati intorno a una barra di legno: sembra quasi un’installazione.

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