Progettazione del Paesaggio e dei Giardini

Il Corso di alta formazione in Progettazione del Paesaggio e dei Giardini si propone di fornire gli strumenti tecnici e metodologici inerenti la progettazione nell’ambito del paesaggio e dei giardini, orientata sia ai contesti storici che contemporanei. Obiettivo principale è quello di formare una figura multidisciplinare che si occupa dei principali aspetti della progettazione del paesaggio, dei giardini e dello spazio pubblico. In questo senso l’architettura del paesaggio in forma congiunta con le discipline della botanica, del planting design, dell’ecologia del paesaggio, offrono le conoscenze e gli strumenti per affrontare le diverse opzioni dimensionali, contestuali e di contenuti con cui si presenta il progetto di paesaggio: il progetto di giardini, parchi e spazi pubblici urbani, alle diverse scale e nelle diverse accezioni (dai parchi urbani ai giardini privati, dai terrazzi alle installazioni temporanee); la riqualificazione e la progettazione ambientale in ambiente urbano ed extraurbano; gli elementi di base della pianificazione del paesaggio; il restauro e la ristrutturazione del patrimonio esistente (parchi e giardini storici).

BIO ECONOMIA

Come recita la S3 (Strategia regionale per l’innovazione e la Specializzazione intelligente 2014-2020 “Sono numerosi i paesi che intendono basare il proprio modello di sviluppo economico sul benessere, sulla centralità del tema ambientale e sulla riduzione delle emissioni di carbonio (low carbon society)”, mettendo al centro tematiche quali: agricoltura e silvicoltura sostenibili, bioeconomia e ecoinnovazione.

Il corso in Progettazione del Paesaggio e dei giardini affronta in modo specifico tali tematiche e ne affronta problematiche e possibili strategie future come ad esempio nel caso della riduzione delle emissioni di carbonio, un tema ormai centrale nel progetto di paesaggio e dello spazio urbano. Infatti una delle principali armi per ridurre le emissione è quella di compensare le emissioni con una importante campagna di piantumazione (es. urban forest) e attraverso strategie contemporanee di realizzazione di giardini pensili e tetti verdi (es. Bosco verticale di Stefano Boeri architetti, High Line park di New York, etc.); tutti interventi che necessitano di professionalità in grado di affrontare temi complessi e multidisciplinari, come quelle che il Corso ambisce a formare.

Diversi altri temi fondamentali nell’ambito dell’area prioritaria Bio Economia della S3 sono affrontati dal Corso quali: uso efficiente delle risorse (ad es. scelta della vegetazione idonea per ridurre la quantità di irrigazione necessaria alla crescita) silvicoltura sostenibile, basso impatto ambientale (es. riduzione della manutenzione mediante la scelta di piante a bassa manutenzione; conoscenza delle tecniche tradizionali di coltivazione e loro trasposizione nelle operazioni odierne di cura e impianto di parchi e giardini), sostituzione dei processi e dei prodotti industriali convenzionali con prodotti e processi biologici nel progetto di paesaggio (es. conoscenze botaniche e analisi delle fitoconsociazioni che consentono di ridurre l’utilizzo di fitofarmaci), con particolare attenzione ai temi della biodiversità (es. incremento delle piante “amiche” di api, farfalle e insetti pronubi e impollinatori), paesaggio rurale e il tempo libero e produzione di beni pubblici ambientali.

Altro tema fondamentale è il cosiddetto “greening della PAC (Politica Agricola Comunitaria) che mira a rafforzare gli aspetti ambientali della PAC; la Commissione attribuisce al greening un ruolo strategico come strumento di produzione di beni pubblici ambientali da parte degli agricoltori mediante strategie e progetti che sono alla base della formazione di progettisti del paesaggio che abbiano, così come il Master prevede una buona formazione anche nel campo dell’ecologia del paesaggio, nell’analisi paesaggistica e nella pianificazione paesaggistica (es. salvaguardia e potenziamento degli ecosistemi e realizzazione di reti ecologiche; sviluppo rurale sostenibile attraverso la riscoperta di saperi e tecniche tradizionali; attuazione delle direttive Natura 2000 e della strategia dell’Unione Europea sulla biodiversità per il 2020).

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